2003-2007

2003-2007

L’attività di ReteMaranathà cresce e si rendono necessari continui adeguamenti organizzativi, alcuni dei quali anche sulla spinta dei cambiamenti attorno a noi; in particolare la definizione degli standard della Regione Veneto che con L.R. 16/08/002 n. 22 stabiliscono nuovi requisiti in materia di Autorizzazione e Accreditamento Istituzionale delle strutture di accoglienza. Chiude, per questo motivo, la comunità di pronta accoglienza.…

2002

la Fondazione realizza la prima struttura di proprietà e la comunità Maranathà si trasferisce a S. Maria di Cittadella, una frazione poco distante anche se non è di poco conto il cambiamento.

1997-2001

sono anni di cambiamenti e si susseguono vari tentativi di ridefinire i termini dell’azione di ReteMaranathà. Cominciano ad avere uno spazio e dimensione significativi i numerosi progetti di prevenzione e partecipazione sul territorio che vedono il coinvolgimento di tanti giovani. Un’azione significativa che, accanto all’accoglienza, cerca di dare risposte diversificate rispetto alle varie problematiche degli adolescenti (dipendenze da alcol e…

30 dicembre 1996

segna una tappa decisiva del cammino dell’Associazione che dopo una fase di ridefinizione organizzativa interna costituisce la Fondazione la Grande Casa Onlus che insieme all’Associazione Maranathà Onlus formano il sistema RETEMARANATHA’. Le due entità operano congiuntamente ma con obiettivi diversi: l’Associazione organizza la Rete Famiglie Aperte e i giovani volontari, mentre la Fondazione l’attività professionale.

1996

in seguito ad un viaggio in Ecuador per rincontrare un amico parroco, partito per un progetto missionario della Diocesi di Padova, nasce l’esperienza internazionale di Maranathà. In più di vent’anni sono cresciute amicizie, relazioni e si sono consolidati rapporti di collaborazione e scambio di prassi operative.

1995

avvio della comunità di pronta accoglienza Gian Burrasca. Le emergenze che si susseguono fanno pensare alla necessità di una struttura ad hoc a Galliera Veneta che accoglie anche ragazzi con precedenti penali in messa alla prova. Si fa strada anche l’idea di poter offrire a chi viene accolto una minima “occupazione” e si inizia a costruire un grande orto, il “Chicchirichì”,…